P. Antonio Germano, missionario saveriano ci scrive dal BANGLADESH


Padre Antonio Germano, missionario saveriano da tanti anni in Bangladesh, non è un missionario della nostra diocesi di Fermo, ma è stato un grande amico del nostro carissimo LUCIDIO CECI, del quale ha tradotto una serie di racconti bengalesi che noi abbiamo pubblicato nella trilogia IL POZZO DEL CONIGLIO, pubblicata dalla casa editrice Giaconi. Padre Antonio, originario del Molise, che fra l’altro è lo zio del famoso attore Elio Germano, invia anche a noi periodicamente le sue lettere che spedisce ai suoi amici in Italia, dalla sua missione di Chuknagar. Questa che pubblichiamo è la lettera scritta per gli auguri natalizi.

Chuknagar, 20.12.2024 

“IL TUO VOLTO, SIGNORE, IO CERCO. NON NASCONDERMI IL TUO VOLTO” (Sl. 27,7-8).

A commento di questi versetti con cui il Salmista si rivolge al Signore chiedendogli di svelargli il suo volto, nell’editoriale dello scorso novembre della rivista indiana di teologia, Vidyajyoti, trovo uno splendido aneddoto: “Il nipote del rabbino Baruk, Yechiel, stava giocando a nascondino con un altro ragazzo. Si nascose bene e aspettò che il suo amico lo cercasse. Dopo aver aspettato a lungo, uscì dal suo nascondiglio, ma il suo amico non si trovava da nessuna parte. All’improvviso il piccolo Yechiel si rese conto che il suo partner non lo aveva cercato affatto. Sconvolto, scoppiò in lacrime e corse nello studio del nonno. Mentre il ragazzo si lamentava del suo amico scortese, le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi del rabbino, che disse: “Ahimè! E’ proprio quello che dice l’Onnipotente: Mi nascondo, ma nessuno vuole cercarmi!”.

Cari amici e benefattori, l’introdurmi con questo aneddoto, pieno di mestizia, per farvi giungere anche quest’anno gli auguri natalizi, sembra annebbiare l’atmosfera di gioia che circonda il mistero della nascita di Gesù. La nota di gioiosa attesa, che ci ha accompagnato durante tutto il tragitto dell’avvento, trova la sua esplosione nella Notte Santa, quando ascoltiamo ancora una volta il messaggio dell’Angelo ai pastori: “Ecco, io vi annuncio una grande gioia… Oggi e’ nato per voi il Salvatore!” Il testo latino, per chi come me ha superato da tempo la soglia degli ’80, ha una risonanza molto più vasta: Nuntio vobis gaudium magnum! Quel gaudium, accompagnato da magnum, dice infinitamente di più dell’italiano “gioia grande”. A me, soprattutto, dice che questa gioia grande, piena, traboccante nessuno può darmela. Essa ha un’unica sorgente e la sorgente è il Verbo fattosi carne a Betlemme. Posso gustare questa gioia e riversarla anche negli altri solo se sono pienamente unito a Lui.

Ricollegandomi all’articolo sopra menzionato, trovo una citazione del poeta inglese William Blake: “Ho cercato l’anima mia, ma l’anima mia non potevo vederla; ho cercato il mio Dio, ma il mio Dio mi e’ sfuggito; ho cercato mio fratello e li ho trovati tutti e tre!”. Il mistero del Verbo Incarnato ci ricorda che il volto di Dio risplende sul volto degli oppressi, dei rifugiati, degli emarginati, dei fuoricasta, degli ultimi, dei martoriati dalle guerre infinite! E’ solo li’ che troviamo Dio e ritroviamo noi stessi. Possa la stella di Natale risplendere di luce nuova nel cuore di ciascuno di noi!

                                                    p. Antonio Germano Das sx.