E nel deserto cresceranno le viti e gli ulivi


Nella scorsa estate, a ridosso della commemorazione per i dieci anni della scomparsa di Padre Paolo dall’Oglio, il fondatore della comunità monastica di DEIR MAR MUSA in Siria, abbiamo informato i nostri lettori di un progetto, denominato FACCIAMO RIFIORIRE IL DESERTO, in corso di realizzazione, finalizzato alla ri-creazione di terreni coltivabili nella valle desertica del Monastero di Mar Musa. Il progetto era stato avviato grazie ad un primo contributo della Caritas Italiana che finanzia microprogetti in giro per il mondo. Bene siamo ora in grado di presentarvi la seconda rendicontazione circa i progressi del progetto stesso.

Mentre la prima fase riguardava la trasformazione di una zona sassosa, desertica, piena di dislivelli in un terreno uniforme pianeggiante e fertile, in questa seconda fase del progetto si è lavorato per l’implementazione tecnica relativa alle due piantagioni previste su quel terreno trasformato: l’uliveto e il vigneto.

Il primo lavoro è servito per realizzare tre serie di buche scavate sul terreno per tre diverse finalità.

Terreno per il vigneto con i pali per i filari già fissati e le buche per piantare le viti già pronte

1. La prima serie di buche era quella destinata alla realizzazione della palizzata per l’intero recinto; buche dove piazzare i pali e i tubi, per collegare con essi il recinto del giardino. Il recinto era stato previsto inizialmente solo per la vigna; ma poi si è preferito realizzarlo anche per l’intero appezzamento di terreno, comprendente quindi anche l’uliveto che pure potrebbe essere danneggiato  dagli animali selvatici o da greggi di passaggio.

2. La seconda serie di buche è stata quella destinata all’impiantazione della vigna, per piazzare i pali sui quali tendere poi i fili per la creazione dei filari della vigna stessa.

3. Il terzo tipo sono state le buche scavate per le la messa a dimora delle piante, sia per l’uliveto  che per le viti.

Pertanto, mentre sul terreno da adibire ad uliveto sono state escavate solo le buche per la messa a dimora delle piccole piante di ulivo, sul terreno da adibire a vigna sono state escavate sia le buche per i filari che le buche per le viti. Sono state acquistate e mese a dimora tutte le piante di ulivo e quindi i lavori sul terreno adibito ad uliveto, sono terminati. Resta ovviamente da realizzare anche qui il sistema di irrigazione con le tubature più grandi per portare l’acqua, i tubicini per l’irrigazione a goccia e la sistemazione del bordo attorno ad ogni pianta per non far disperdere l’acqua.

Cosa resta da fare

Da quanto scritto sopra e dalla documentazione fotografica allegata, si evince il lavoro che resta ancora da fare per completare il progetto: manca la realizzazione della vigna con la messa a dimora delle viti e un sistema di irrigazione a goccia sia nel vigneto che nell’uliveto; manca inoltre, come ultimo lavoro, la realizzazione del recinto. Inoltre, come da progetto iniziale, si vorrebbe realizzare in una zona adiacente all’uliveto e al vigneto, anche un terreno per la coltivazione di erbe medicinali come la lavanda, la rosa di damasco, il rosmarino, la salvia, ecc. E anche per questo servirà la preparazione del terreno, la realizzazione delle buche, l’acquisto delle piante, un sistema di irrigazione, la mano d’opera.

Quando, al termine della terza fase, il vigneto e l’uliveto saranno stati impiantati completamente e stabilmente, non ci resterà che attendere la crescita delle viti e degli ulivi e poi rallegrarci profondamente per l’uva e le olive che potranno essere raccolte e per il vino e l’olio che potranno rallegrare la mensa dei monaci, degli ospiti e delle persone del luogo. Aver dato il nostro contributo per far rifiorire un piccolo pezzo di deserto potrà essere considerato come una bellissima profezia di cosa si potrebbe fare per trasformare il mondo in una casa accogliente per tutti i suoi abitanti, indipendentemente dalle condizioni di partenza.