La Tanzania di Ilenia
Continua la testimonianza di Ilenia, volontaria di Africa Chiama in Tanzania, presso il centro Sambamba, nella regione di Iringa
In quest’ultimo mese passato al centro Sambamba dell’Africa Chiama si è svolta una grande festa. Quando si tratta di festeggiare e divertirsi insieme con canti e balli non manca mai nessuno. Abbiamo mangiato tutti insieme seduti a terra e vista l’occasione le cuoche non hanno preparato il solito riso con i fagioli o il loro ugali (polenta), ma insieme alle mamme avevano preparato il pilau, che sembra essere il loro piatto per le feste insieme alla soda, che non può mancare. Il pilau è un insieme di spezie con cui condiscono il riso, invece di servirlo come sempre in bianco insieme ai fagioli. La ‘soda’ invece sono tutte le bibite gassate come la coca cola, fanta o sprite. Anche nei villaggi più lontani dalle città non si possono non notare i cartelloni di queste bibite appesi ovunque, chiunque la beve, soprattutto perchè una bottiglietta di soda costa quanto una bottiglietta di acqua, ed è inutile dire che anche i bambini la preferiscono.
Tutti insieme così abbiamo festeggiato la piccola Leah. Leah è una bambina di 6 anni che da due anni viene al centro perchè la sua malnutrizione era grave. Finalmente sta bene e può lasciare il programma, grazie al progetto inoltre è stato dato alla mamma un incentivo per aprire una piccola attività così che riuscirà da sola ad occuparsi dei suoi bambini. Leah infatti vive da sola con la mamma e altre due sorelle, il papà le ha lasciate sole. Quando Leah è arrivata al centro le sue condizioni di salute erano gravi, non sorrideva più e non giocava come tutti i bambini della sua età. Ora vederla sorridere e giocare sull’altalena è sicuramente una soddisfazione e un’occasione per festeggiare, con la speranza che presto ce ne saranno molte altre di feste come questa. Purtroppo non tutti i bambini malnutriti che vengono al centro sono ancora nelle condizioni di poter lasciare il programma. Spesso le loro condizioni di salute sono peggiorate dall’Hiv che rende più lunga la guarigione dalla malnutrizione, ma non impossibile.
Il virus dell’Hiv colpisce ancora una percentuale molto alta della popolazione in Tanzania (7%, circa 1,4 milioni di persone), qua ad Iringa circa il 14%. Negli ospedali le medicine per l’Hiv vengono distribuite gratis, ma manca la conoscenza da parte delle mamme di quanto sia importante seguire la cura e prendere regolarmente i farmaci anche quando stanno bene. I farmaci non guariscono, ma sono in grado di mantenere uno stato di salute buono e così prevenire altre malattie correlate a questo virus. Oltre all’informazione a volte è anche la distanza, per qualche mamma non è facile raggiungere l’ospedale ogni volta per prendere i farmaci. Non possono permettersi il trasporto e andare a piedi significa metterci troppo tempo e non sempre possono lasciare la casa. Per gli stessi motivi, le mamme dai villaggi quando uno dei loro bambini sta male, anche una semplice febbre, non sempre riescono a portarlo in ospedale. Dovrebbero pagarsi il trasporto, pagare il medico per far visitare il bambino, le medicine e se il bambino va ricoverato anche il ricovero in ospedale, oltre al fatto che dovrebbero lasciare la casa per giorni e gli altri figli, di cui raramente se ne occupa il padre. Così a causa di una febbre non curata da piccoli, questi bambini a volte riportano danni al cervello che gli comprometteranno tutta la vita.
Buon Natale e Felice Inizio Anno 2016
Ilenia
La Tanzania di Ilenia 1
Un anno di servizio civile in Tanzania