L’impegno di Aloe per i “minori”: una storia di 25 anni.
Tra i progetti che l’associazione missionaria Aloe sta portando avanti da molti anni, accanto ai nostri missionari, c’è anche quello che possiamo definire “Famiglie per l’adozione”. Ovviamente parliamo di “adozione a distanza”, non di “adozione” in senso proprio come l’accoglienza nella propria famiglia, come figlio o figlia a tutti gli effetti, di un bambino o di una bambina. Ma rientra comunque nello stesso orizzonte di attenzione al minore in difficoltà, come del resto lo è anche l’affido. Fare in modo che un minore, che sia orfano di entrambi i genitori, di un solo genitore o parte di una famiglia poverissima che non si può occupare adeguatamente di lui per la sua formazione scolastica o per le cure delle sue malattie, possa rimanere nel proprio ambiente, sostenuto da altri adulti che ricevono un supporto non solo morale, ma soprattutto economico, da parte nostra, è una azione decisamente meritoria. Fa parte della grande attenzione al mondo dei Minori, che possiamo declinare in tantissimi modi, a seconda delle circostanze e delle necessità.
Aloe ha lavorato con progetti riguardanti i minori in Bangladesh, Indonesia, Benin e Brasile, sempre accanto a volontari e missionari di origine fermana che hanno anche scelto di diventare nostri soci onorari. Due sono state le modalità di intervento in questi progetti finalizzati ai minori: la modalità collettiva e la modalità personalizzata.
La modalità collettiva: “Adotta una classe”
Un progetto dedicato ai minori con modalità collettiva è quello che portiamo avanti ininterrottamente dal 2003 a tutt’oggi in Bangladesh prima con il missionario laico Lucidio Ceci ed ora con p. Pierluigi Lupi: si tratta di offrire una formazione scolastica di base ai bambini delle etnie più emarginate del sud-est del paese, offrendo a tutti i bambini e le bambine di determinati villaggi la possibilità di andare a scuola e di poter usufruire gratuitamente dell’azione di maestri e di materiale didattico. In questo contesto abbiamo sempre parlato di “adozione collettive”. Lo slogan è sempre stato “adotta una classe”.
Un altro progetto di questo tipo è stato realizzato in Brasile per una decina di anni nello Stato del Marañao, a Sucupira do Norte, accanto alla missionaria laica Anna Maria Panegalli. Anche qui Aloe ha proposto l’adozione delle classi della scuola primaria e poi della scuola di formazione professionale per tutti i ragazzi coinvolti. Sempre in Brasile, ma a Manaus, nello stato di Amazonas, da circa una quindicina di anni Aloe cammina accanto ad una famiglia italo-brasiliana di missionari laici, Tommaso ed Elaine, che hanno fondato una casa di accoglienza per i “Meniños de rua” dove, prima ancora della scuola, si cerca di offrire ai bambini che hanno tagliato i ponti con la propria famiglia e vivono a branchi sulle strade e sotto i ponti, una casa e la possibilità di ricominciare un percorso formativo normale. Aloe ha adottato questa comunità di accoglienza.

La modalità personalizzata: “Adozione a distanza”
Aloe ha proposto e propone invece l’adozione a distanza di bambini e bambine specifici in Indonesia prima e tutt’ora in Benin. In Indonesia lavorava come missionario a Jacarta p. Vincenzo Carletti di Sant’Elpidio a Mare, il quale dopo il terribile evento dello Tsunami del 2004 ci propose l’adozione di bambini nell’isola di Nias che era stata la più colpita dallo Tsunami stesso. Per una decina di anni abbiamo sostenuto l’adozione di dieci bambini rimasti orfani, offrendo loro la possibilità di portare a termine la loro formazione elementare e media, sostenendo le spese scolastiche e mediche. A partire invece dall’anno 2000, attraverso i missionari cappuccini delle Marche e specialmente attraverso p. Vincenzo Febi originario di Fermo, una quindicina di famiglie del nostro territorio si sono impegnate a sostenere ciascuna l’adozione a distanza di un minore accompagnandolo fino ai suoi 18 anni di età, anno in cui cessa il programma dell’adozione. Ed è per questo progetto che parliamo espressamente di “famiglie per l’adozione”. Tale adozione comprende il sostegno alle spese scolastiche e sanitarie. Ad essere in diretto contatto con questi minori adottati sono i missionari stessi. In questo momento, dopo il rientro in Italia di padre Vincenzo Febi per motivi di salute, se ne occupa un cappuccino beninese, fra Thomas, il quale è in diretto contatto con le famiglie con le quali vivono questi minori. Pertanto, quando parliamo di “adozione a distanza”, parliamo di una azione comunitaria a favore di questi minori per lo più orfani o abbandonati, che comprende sia le famiglie beninesi presso cui vivono, molto povere anche loro, ma almeno con la possibilità di offrire al minore l’ambiente familiare; sia i missionari cappuccini che stanno vicino a queste famiglie e vigilano sul percorso di questi minori; sia infine le famiglie del nostro territorio che hanno “adottato” questi bambini e assicurano loro le spese scolastiche e sanitarie. Una azione collettiva quindi che ha lo scopo di offrire una possibilità di vita nel calore di una famiglia e con i mezzi necessari per poter crescere e prepararsi per una vita dignitosa.


“Famiglie per l’adozione” in senso proprio.
Questo è il progetto Aloe di “Famiglie per l’Adozione” e il suo specifico occuparsi del problema dei minori più svantaggiati. Ma nella comunità di ALOE non manca neanche l’esperienza diretta di alcune famiglie di soci che hanno portato avanti per molti anni, e portano ancora avanti, la scelta dell’affido e dell’adozione in senso proprio e specifico. Una di queste è senz’altro la famiglia italo-brasiliana di missionari laici di cui abbiamo parlato sopra: oltre ad occuparsi dei Meniños de Rua, Tommaso ed Elaine sono una famiglia adottiva in senso proprio, avendo accolto Lorenzo e Francesco, due splendidi bambini brasiliani che ora sono i loro figli in senso pieno.
Anche qui nel fermano, tra i soci di Aloe ci sono Famiglie Affidatarie e Famiglie Adottive. L’esperienza della Solidarietà Internazionale è in perfetta sintonia e continuità con l’impegno per la promozione dei Diritti dei Minori. Tra questi diritti, sicuramente quello della possibilità di una crescita serena in una famiglia propria e della partecipazione al percorso formativo che porti il minore ad un inserimento proficuo nella futura vita sociale da adulto.
“Famiglie per l’Adozione”: una espressione significativa sia entro l’orizzonte del discorso della solidarietà internazionale, dove “adozione” sta per “adozione a distanza”, sia entro l’orizzonte del discorso riguardante la promozione dei diritti dei minori, dove “adozione” sta per “inserimento effettivo e giuridico in una nuova famiglia”. Quando poi l’adozione in senso proprio è una adozione internazionale, i due orizzonti si fondono completamente in un orizzonte unico.
L’associazione ALOE si sente pienamente dentro questo unico orizzonte !!!