TRAGEDIA E SPERANZA
Sono ormai passati otto anni dalla triste vicenda che ha scosso la nostra comunità fermana nel luglio 2016, la morte di Emmanuel Nchimi. Purtroppo il razzismo è una mala pianta che prolifica continuamente in tante parti del mondo. Noi non vogliamo dimenticare, perché il fare memoria è la condizione minima per rendere possibile un mondo nuovo dove ogni persona vale per quello che è e non per il colore della propria pelle. Soprattutto in questo tempo in cui assistiamo all’apoteosi dell’ipocrisia occidentale che sembra voler accogliere a braccia aperte i profughi biondi e con gli occhi azzurri e continuare a rimandare all’inferno quelli con differenti tonalità di colore.
Per fare memoria dell’assassinio di Emmanuel, il giovane nigeriano che era scappato dal terrore islamista della sua terra, per venire a trovare la morte qui a Fermo, vittima di un razzismo stupido e criminale, vogliamo riproporre un dossier che l’associazione missionaria Aloe aveva pubblicato a qualche mese dalla vicenda, dopo una indagine sulle tracce che Emmanuel e sua moglie avevano comunque lasciato sul nostro territorio fermano, a riprova del fatto che i migranti non sono numeri, ma persone in grado di inserirsi in un territorio. Emmanuel e sua moglie, in soli sei mesi si erano già inseriti nel nostro territorio. In questo dossier vi presentiamo le voci di chi li aveva conosciuti e con i quali avevano già interagito.
“Chi era Emmanuel?
Pochi immaginano che al momento della tragedia, erano già davvero in tanti nel territorio di Fermo e limitrofi, ad averlo incontrato, ad averci parlato personalmente e ad averlo ascoltato, insieme a sua moglie Chinyere, in contesti qualificati: incontri di gruppo, convegni, momenti formativi. Eppure, prima della nostra indagine, fatta a quattro mesi dall’evento, mai, in nessuna occasione, questa circostanza era venuta allo scoperto. Ora questo velo è stato parzialmente tolto: la pubblicazione semestrale dell’Associazione missionaria ALOE Onlus nel dicembre 2016 aveva infatti dedicato un Dossier ad Emmanuel e Chinyere sua moglie.
Il dossier, intitolato TRAGEDIA E SPERANZA, attraverso le voci delle persone che avevano avuto l’opportunità di conoscere la coppia nei mesi precedenti a quel maledetto cinque di luglio, racconta le testimonianze, le emozioni e le riflessioni di un incontro vero fra la comunità fermana e marchigiana, fatta di gruppi parrocchiali, scout, partecipanti di convegni ecc. e il mondo dei profughi esemplificato nella vicenda di Emmanuel e Chinyere. Un incontro all’insegna della comprensione, dell’amicizia, della com-passione nel senso etimologico del termine, “sentire insieme”; un incontro nella direzione giusta della solidarietà e della fraternità. Un incontro capace di costruire un futuro migliore per tutti
Poi tutto è precipitato. Tutto questo è stato interrotto dalla violenza prima e dalla sterile polemica poi. Ma noi non possiamo permetterci di dimenticare. Con questo piccolo dossier vogliamo dar voce alla speranza anche oltre la tragedia. Queste pagine aiutano a capire che dietro ad ogni rifugiato c’è una storia dalla quale possiamo lasciarci interpellare per costruire un futuro inclusivo, fraterno, solidale.
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TRAGEDIA E SPERANZA
Dossier ALOE dicembre 2016 sul caso di Emmanuel