Dalla parte dei bambini di strada a Manaus in Brasile
Incontro con Tommaso ed Elaine dell’associazione Ler para crescer
A Manaus, in Brasile, una giovane coppia italo-brasiliana, Tommaso ed Elaine,piemontese ma di origini lucane lui, ‘manausina’ ma con ascendenze indie e mediorientali lei (già di per sé un crogiuolo di razze diverse essi stessi) sta vivendo da qualche anno una grande avventura umana, solidaristica e missionaria. Manaus è una città di circa due milioni di abitanti e trenta kilometri di diametro, posta in una zona dove non avrebbe mai dovuto nascere una città: il cuore della foresta Amazzonica brasiliana. Per arrivarci c’è solo l’aereo che sorvola la foresta più grande del mondo, uno degli ultimi grandi polmoni del pianeta; oppure, più tradizionalmente, il traghetto che impiega più di cinque giorni per fare il percorso tra Belem, la città posta sulla foce del Rio delle Amazzoni e, appunto, Manaus. Qui Tommaso ed Elaine hanno creato una associazione a servizio dei piccoli bambini di strada che in Brasile sono milioni e che anche a Manaus costituiscono una delle più aspre e inaccettabili realtà prodotte dalle ingiustizie umane; una associazione di volontariato che gioca la carta del riscatto a partire, udite udite, dalla cultura: se vuoi salvare un bambino, mettigli in mano un libro, si un libro! Leggere per crescere! LER PARA CRESCER! Questo il fortunato slogan che hanno scelto.
SABATO 26 Gennaio 2013, presso l’ORATORIO della parrocchia di SAN DOMENICO di FERMO, a partire dalle ore 17.30, Tommaso ed Elaine ci racconteranno la loro straordinaria esperienza, anche attraverso materiale video e fotografico. Una occasione unica per conoscere dall’interno la triste realtà del fenomeno del bambini di strada e lo straordinario lavoro dei volontari brasiliani a favore di queste piccole vittime delle contraddizioni sociali di questo grande paese sudamericano. Dopo “Passione Amazzonica 1”, la lotta di padre Mario Bartolini e dei suoi collaboratori per la salvaguardia della foresta e dei diritti delle comunità indigene e campesine del’Amazzonia peruviana, ALOE Onlus torna dunque, con “Passione Amazzonica 2”, a raccontare la sofferenza e l’impegno di un’altra “Amazzonia”: la sofferenza estrema dei bambini abbandonati a sé stessi a Manaus e l’impegno generoso dei volontari brasiliani di Ler para Crescer per il loro riscatto.
Il contatto di Elaine Elamid e Tommaso Lombardi insieme ai volontari di Ler para crescer con i bambini di strada di Manaus è iniziato nel 2009 e negli anni si è intensificato. “Stiamo pensando ad un progetto che possa dar loro realmente una opportunità per uscire dalla strada, per cambiare vita. Ultimamente abbiamo cominciato a fare un lavoro di sensibilizzazione e di denuncia sulla loro situazione, cercando collaborazioni in Manaus, per essere più forti ed incisivi. Il Vescovo appoggia il nostro lavoro e ci incoraggia anche con la sua presenza e con la sua firma posta insieme alla nostra nelle richieste ufficiali; anche il Superiore dei Cappuccini, missionari presenti a Manaus, ci ha dato molta disponibilità e mostrato interesse ad appoggiare questa nostra azione a favore di questi piccoli, invisibili agli occhi di tutti. L’ingiustizia fatta verso di loro ha molte responsabilità; ma noi siamo fiduciosi sulla possibilità di invertire questo loro destino. I nostri sforzi, tempo, lotte sono il credere che non è possibile passare davanti a tutto questo senza aver provato a ridare dignità alla vita di questi piccoli fratelli esclusi”, ci dice Tommaso.
Nel 2012 in collaborazione con ALOE e “I Teatri del Mondo” di Porto Sant’Elpidio a Manaus è stato realizzato un laboratorio teatrale rivolto ai bambini di strada, che è culminato nella rappresentazione rivisitata del Guerin Meschino, ottenendo un importante risposta e partecipazione di tutti i ragazzi. Il progetto continuerà anche nel 2013.
Sabato 26 Gennaio Tommaso ed Elaine ci illustreranno il nuovo progetto che ALOE si impegnerà a finanziare. Il progetto prevede l’ospitalità dei bambini di strada di Manaus, in una struttura dove loro possano ritrovare un ambiente “familiare” che li aiuti al reinserimento nella società, con un percorso scolare, professionale, psicologico e di fede.“Oggi sono circa 40 i bambini che si incontrano sotto un ponte nel quartiere San Giorgio nel centro di Manaus, con cui facciamo un lavoro di contatto, vicinanza. Per il futuro sentiamo il bisogno di fare un passo in più, per riuscire a passare da una “vicinanza” a una “ospitalità” che potrebbe realmente cambiare il loro futuro” ci dice Elaine.